In diritto francese non è richiesto un atto di separazione per avviare la procedura di divorzio.
Sono 4 le principali modalità di scioglimento del matrimonio:
- Consentement mutuel, o mutuo consenso, quando entrambi i coniugi sono d’accordo sul principio e sugli effetti
- Acceptation du principe du divorce, quando l’accordo è sul principio ma non sugli effetti
- Alteration définitive du lien conjugal, quando i coniugi non coabitano più da almeno due anni
- Faute, ovvero per colpa (violenze coniugali e in alcuni casi adulterio)
Relativamente agli effetti tributari che interessano i coniugi, oltre alla perdita dello status di erede legittimario, la Francia (a differenza dell’Italia dove occorre fare distinzione fra assegno di mantenimento e assegno divorzile, quello cioè concesso al coniuge economicamente meno abbiente) prevede una sola prestazione, quella compensatoire, in base alla quale il giudice può decidere di condannare il coniuge debitore ad un pagamento integrale della somma in una sola soluzione. Questi sarà inoltre tenuto a versare la cosiddetta pension alimentaire a favore del figlio minore o maggiorenne ancora a carico (fino ai 20 anni di età o alla fine degli studi universitari).
La richiesta di trascrizione del divorzio deve essere presentata al Comune dove l’atto di matrimonio è stato trascritto personalmente o tramite gli uffici consolari competenti per i cittadini italiani residenti all’estero (e iscritti all’AIRE). Per una lista completa dei documenti da allegare consultare il sito del Consolato.
La crémaillÈre
La crémaillère, in origine la catena alla quale si appendeva il pentolone della minestra, significa essere in grado di vivere nella nuova casa comune (indipendentemente dal matrimonio). Appena si può far da mangiare, si invitano allora amici e parenti per una festa chiamata “Pendaison de la crémaillère”, cioè “sospendere la catena”. Ultimamente va molto di moda festeggiare anche la “dependaison de la crémaillère” quando la coppia si separa.